(Illustrazione di Vincenzo Del Vecchio)
La cameretta per i bambini è un tema che ci stimola sempre in maniera particolare: Pensare ai piccoli e alle loro esigenze così istintive, semplici ma mai facili, è una sfida che ci mette (più di tante altre) di fronte alla responsabilità di riflettere su ogni dettaglio del progetto solleticando variamente la nostra fantasia: comprendere i bisogni dei bambini significa sedersi a terra ed alzare gli occhi per osservare “i grandi” provando, senza troppe certezze, a prendere esempio da loro!
Così, guardando “i grandi” ci troviamo spesso a rispolverare le indicazioni di Maria Montessori, educatrice e pedagogista del XX secolo la quale, studiando il comportamento dei bambini e osservando cosa li aiutasse maggiormente nel percorso di sviluppo ed apprendimento, ha raccolto una serie di osservazioni su quanto un ambiente “a misura di bambino” potesse influenzare in maniera positiva i comportamenti e la consapevolezza dei più piccoli. Dal momento che questo tema ci è così caro, vogliamo condividere anche qui alcuni spunti tratti dai suoi studi che riteniamo preziosi consigli anche di facile applicazione.
Le “regole” da seguire sono abbastanza note:
Tutto parte dal presupposto che lo spazio per i bimbi debba essere, principalmente, “a loro misura” quindi privo di ostacoli tenendo conto della statura del bambino, sicuro, pulito, ordinato, con zone funzionali distinte, delicato e comodo. Andiamo a scoprire insieme i motivi da cui queste considerazioni nascono:
“Pulito” e “sicuro” non hanno bisogno di ulteriori motivazioni
Per proteggere i nostri bambini le premure non sono mai abbastanza: la Montessori suggeriva di mettere a disposizione dei piccoli uno spazio ordinato e dei giocattoli in legno o di altri materiali naturali, preferibilmente incastrati, senza pezzi piccoli e dalle forme arrotondate in modo da evitare spiacevoli incidenti.
Materiali naturali e colori tenui per non sovrastimolare la mente
Si sa: Tenerli buoni a volte è davvero impossibile!
Maria Montessori aveva notato, già nel secolo scorso quanto un eccesso di stimoli sensoriali (mix di colori vivaci, di suoni, di texture e materiali diversi da toccare) eccitasse i bambini e che, invece, per favorire la calma e l’autocontrollo di questi ultimi, si poteva ricorrere all’utilizzo di materiali naturali quali cotone, lino, lana, legno, paglia, e a colori delicati o neutri nell’arredare le loro camerette.
Specchio per l’autoconsapevolezza
Dare importanza e valore al corpo del bimbo risulta un altro tassello importante nella composizione e nell’ arredamento di una cameretta montessoriana: uno specchio posto in basso aiuterà il bambino a entrare in confidenza col proprio corpo e a scrutare bene le proprie fattezze imparando così rapidamente a gestire i movimenti. Non è un aspetto da sottovalutare!
Separare gli spazi funzionali per non confondere le idee
Da un punto di vista progettuale, la cameretta montessoriana abbraccia un tema ben caro a noi architetti: distinguere le funzioni per gestire al meglio gli spazi.
Lo spazio dedicato al bambino, infatti, potrà essere a sua volta suddiviso e organizzato in base a degli scopi d’utilizzo specifici: lo spazio del riposo verrà caratterizzato dalla presenza del ben noto lettino basso, lo spazio dei giochi delimitato magari dalla presenza di un tappeto, lo spazio per la cura del corpo contraddistinto dalla presenza dello specchio e distinto dallo spazio dedicato a disegni e lavoretti, riconoscibile per la presenza di sedioline e scrivania o tavolino a misura di bambino. Questa suddivisione servirà a dare “un ordine mentale” al piccolo e, contemporaneamente, un aspetto ordinato alla cameretta. Ci avevate mai pensato?
Un rifugio per la privacy
Tra i diversi spazi funzionali da distinguere in una cameretta, riservare al nostro bambino uno “spazio rifugio” dove poter giocare, riposare, nascondersi o perdersi a fantasticare l’aiuterà a sviluppare il senso dello spazio privato, di una zona franca entro cui sentirsi al sicuro.
Che sia una tenda indiana, la casetta sull’albero, un castello da principessa, la locomotiva di un treno o un nascondiglio improvvisato con cuscini e lenzuola, ogni bambino troverà un modo originale e unico di personalizzare e quindi apprezzare questo angolo di fuga dalla realtà dove l’accesso agli adulti sarà categoricamente vietato!
Lo spazio per esprimersi
L’espressione dell’essere umano passa inevitabilmente per il segno grafico e la “pittura muraria” riporta a galla echi da passati addirittura preistorici: “sporcare” il muro è un gesto che conserviamo nel nostro DNA e, quando in casa ci sono bambini, non è raro che le mura dell’appartamento vengano “decorate” dai colori dei piccoli artisti in erba.
La cameretta Montessori cerca fortemente di stimolare la libera espressione dei piccoli ma sempre incanalando questo slancio secondo un “giusto limite”, segnalando ai bambini “una regola” da seguire: per questo è auspicabile che lo spazio (verticale) destinato ai disegni sia delimitato.
Che si tratti di un rotolo di carta (posto sempre alla loro altezza) da imbrattare e strappare liberamente, di una lavagnetta, una porzione di parete, una parete intera o tutte le pareti della sua camera, l’importante sarà ribadire al bambino il concetto di rispetto di uno spazio definito per uno specifico utilizzo.
“Ad altezza bimbo” per favorire la sua autonomia
Come già accennato, la Montessori aveva puntato i riflettori sul senso di autonomia ed indipendenza da stimolare nei bambini fin dalla tenerissima età. A tale scopo riteneva importante che ogni arredo fosse facilmente raggiungibile ed utilizzabile dai piccoli senza l’aiuto degli adulti:
A tutti è noto il lettino basso (o addirittura il futon a pavimento) delle camerette montessoriane ma il momento del riposo non deve restare l’unico da gestire in autonomia: è altrettanto importante, nella cameretta montessoriana, la presenza di attaccapanni ed appenderie basse, armadi privi di ante e cassetti bassi facilmente accessibili in modo che il bambino possa scegliere liberamente i propri abiti, cambiarsi da solo, eventualmente riporli; le mensole su cui riporre libri e quaderni da disegno dovranno essere, non soltanto basse, ma anche adatte a contenere i volumi frontalmente in modo tale che il bambino possa distinguerli guardando i disegni presenti sulle copertine ancor prima di imparare a leggerne i titoli, in modo da scegliere consapevolmente quali prendere ed utilizzare.
Anche i giochi si prevede che siano poggiati su vassoi a vista e a “portata di mano”, in scatole o ceste accessibili facilmente, magari nei pressi del “tappeto da gioco” (lo spazio delimitato di cui sopra) e pronti per essere facilmente riposti a giochi terminati.
Queste sono, in linea di massima, le indicazioni più semplici da applicare nell’organizzare una cameretta montessoriana. Quello che è sottinteso, tra le righe di questi suggerimenti, è che nessun bambino saprà diventare autonomo, indipendente, ordinato, rispettoso delle regole e degli spazi se non avrà accanto a sé un adulto che gli sappia dare ottimi esempi e saggi consigli.
Per quel che ci riguarda, possiamo limitarci a fornire il progetto più attento, curato e dettagliato per la camera dei vostri bambini poiché, quando “nel nostro piccolo” aiutiamo un bimbo a crescere, ci sentiamo più grandi anche noi.